Anyong, minha gente.
Cá estou com a actualização do meu blogue. Maio foi um mês MUITO ESPECIAL: recebi a visita do meu querido pai, convidado pela minha amiga Agnes, coreana me visitou em Portugal em 2008. Como as fotos são muitas, dividi-as em dois blocos. Aviso-vos já que vereis muita comida, porque também na Coreia as refeições são momentos privilegiados para se estar com amigos. Boa visão.
Anyong, mia gente.
Eccomi con l’aggiornamento del mio blog. Maggio è stato un mese MOLTO SPECIALE: ho ricevuto la visita del mio carissimo papà, invitato da Agnese, un’amica coreana che mi ha visitato in Portogallo nel 2008. Siccome le foto sono tante, le ho divise in due gruppi. Vi avviso già che di cibo ne vedrete in abbondanza, perché anche qui in Corea I pasti sono momenti privilegiati per stare con gli amici. Buona visione.
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Dia 1: chegada do meu pai. Da esq.: Sofia, nossa secretária, meu pai (chama-se Ângelo) , Agnes e nosso semina tuga Marcos.
Giorno 1: arrivo di mio papà. Da sinistra: Sofia, nostra segretaria, mio papà (si chiama Angelo), Agnes e nostro seminarista portoghese Marcos.
Pranzo vicino all’aeroporto: prima esperienza d’inculturazione. Meno male che mio papà mangia di tutto, così non ha avuto nessun problema mentre è stato qui in Corea.
A caminho de casa, passámos na casa da Agnes, onde estavam a filha Emanuela e a neta Faviola ('a direita, com uma amiga ao lado).
A camino di casa, ci siamo fermati a casa di Agnes, dove c’erano sua figlia e nipotina Faviola (alla destra, con un amica di fianco).
Giorno 2: abbiamo trovato Diana e Cirilo, la coppia che ha accompagnato Agnes nel viaggio in Portogallo nel 2008. Loro hanno un caffè. Siamo poi andati a Seul, finendo la giornata in una birreria tedesca.
Giorno 3: gita comunitária ad un’isola famosa, chiamata Nami. Sono venute anche delle benefattrici nostre.
Giorno 4: nell’ufficio di Stella, amica coreana sposata com un indiano.
Parata militare davanti al palazzo reale di Toksu, in centro Seul. Mio papà sperimentò anche i vestiti dei soldati di una vola.
Davanti alla statua dell’imperatore Sejong, famoso p[era ver inventato l’alfabeto coreano nel 1443.
Alla sera, abbiamo fatto cena in un cinese con due signore e il marito di una, Agata, di una parrocchia dove ho lavorato. Dda sinistra: Setimo, io, Sofia, Agata e mio papà.
Giorno 5: giorno del bambino. Siamo andati a pranzo nella nostra comunità di Okkiltong. Dalla sinistra: Peter (Nenya), Diego e Gianpaolo, italiani.
Pois, siamo andati in un parco…
… e abbiamo fatto cena a casa di Sofia. C'era anche Susana, una nostra amica.
Giorno 6: pranzo col mio parroco e volontari che fanno la visita ai malati.
Al pomeriggio, siamo andati alla nostra comunità di Tongduchon, che aiutata emigranti stranieri illegali. Li stanno Jair, colombiano, e Tamrat, etiope. La cena fu in un ristorante brasiliano di una mia amica.
Giorno 8: abbiamo trovato il nostro graffista, sigr ShinguiJin, che lavora con noi dall’inizio della rivista (1995)
Siamo poi andati in un parco dove vi era un'esposizione tramite la quale i coreani possono ricordare il passato: la scuola, l avita nel campo, ecc.
Alla sera, siamo andati al festivale internazionale di Seul, dove vari Paesi hanno una tenda dove vendono cibo e articoli tradizionali. Portogallo purtroppo non era presente, perché siamo pochi., Ma nemmeno l’Italia c’era.
Un volontario coreano nella tenda della Norvegia.
Alla sera, siamo andati a cena da Agnes. Da sinistra: suo marito Giuseppe, genero Agostino, figlia Emanuela, mio papà e lei.
Giorno 9: cresima nella mia parrocchia, col vescovo di Incheon, nostra diocesi.
Giorno 10: pranzo e gita con tre signore della mia attuale parrocchia.
Giorno 11: abbiamo visitato la signora Elisabetta, suocera di Emanuela, nel suo ufficio. Lei è la prima a destra.
Giorno 12: siamo andati a Pusan, nel sudovest della Corea, per visitare mia amica Vittoria.
La figlia Sol, mia “nipotina”…
Giorno 13: gita con Vittoria a Kyongju, famosa per i molti templi e palazzi antichi.
Siamo tornati a Pusan nel pomeriggio, dove abbiamo visitato il più grande mercato di pesce della corea, chiamato Tchagalshi.
Alla sera, cena con i suoi bimbi.
Giorno 14: un ponte famoso, visto dalla finestra della stanza dell’’ albergo che Vittoria ci ha prenotato.
Porto e centro città, viste dalla torre di Pusan.
Visita ai genitori (i due accanto a me) e alcuni amici di un nostro seminarista coreano che è in Kenya per uno stage missionario di due anni.
Alla sera, dopo essere ritornati a casa, cena con la signora Juliana e Marcos. Lei lo aiuta con lo studio del coreano.
Giorno 15: visita a Raquel e Manuel, amici coreani. I loro bimbi, anche loro miei “nipotini”, amano i videogiochi, soprattutto baseball. Ecco il piu piccolino con i miei sandali
Alla sera, siamo andati in centro Seul per vedere uno show comico su dei cuochi con Sofia. Abbiamo visitato anche la cattedrale cattolica di Myondong, primo dello show.
Un protestante che predica alle folle, anche se nessuno gli da attenzione.
Giorno 16: cresima della mia figlioccia Carina, brasiliana. Il vescovo è l’ambasciatore del Vaticano e con loro c’è anche la mamma di Caria, Sonia.
Siamo andati a pranzo al ristorante brasiliano di Joelma, sposata con un coreano, che già conoscete (vedere foto di Aprile). C’erano anche delle suore coreane, che sono adesso in Brasile. Sono missionarie come me.
Abbiamo poi fatto la messa in portoghese nella parrocchia internazionale, dove la celebro una volta al mese.
Siamo poi andati a vedere il tempio di Tchoghye, passando per una via famosa per i negozi di articoli tradizionali. Questo nonno leggi le mani e sembra indovinare sul futuro, ecc. Vicino al tempio c’erano migliaia di persone preparandosi per la parata in onore del Budda.
Con un monaco tailandese
In tutti i templi del Paese, i monaci suonano dei tamburi e campanelli: stanno mandando tutta la natura a letto.
Sulla via principale, un negozio di articoli religiosi buddisti